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Lavorare in un ufficio tradizionale non è più l’unica opzione per le imprese in crescita.
Invece, sempre più imprenditori si rivolgono ai coworking come soluzione per le loro esigenze di spazio di lavoro.
I coworking sono spazi di lavoro condivisi che offrono flessibilità, costi più contenuti e opportunità di networking.
In questo articolo, esploreremo i vantaggi dei coworking per le imprese in crescita e perché sempre più imprenditori stanno scegliendo questa soluzione.

Costi più contenuti
Una delle ragioni principali per cui le imprese in crescita si rivolgono ai coworking è per i costi più contenuti. Invece di affittare un ufficio tradizionale, dove l’impresa deve assumersi l’intero costo dell’affitto, delle utenze e dei servizi, i coworking offrono una soluzione più economica. I costi sono divisi tra tutti i membri del coworking, rendendo la soluzione accessibile a un maggior numero di imprese.

Flessibilità
Un’altra ragione per cui le imprese in crescita scelgono i coworking è per la flessibilità che offrono. Ci sono spazi di lavoro privati, spazi di lavoro condivisi e sale riunioni, che possono essere prenotati in base alle necessità dell’impresa. Ciò significa che le imprese in crescita possono adattare lo spazio di lavoro alle loro esigenze, senza dover affrontare le limitazioni degli uffici tradizionali.

Networking
I coworking offrono anche l’opportunità di fare networking e incontrare altri professionisti. Questo è un vantaggio significativo per le imprese in crescita, che possono beneficiare dell’interazione con altri imprenditori e professionisti. Il networking può portare a nuovi contatti commerciali, partnership e opportunità di business.

Accesso a tecnologia e attrezzature
I coworking offrono anche accesso a tecnologia e attrezzature avanzate, che potrebbero essere troppo costose per le imprese in crescita se acquistate in proprio. Ad esempio, potrebbero avere accesso a stampanti di alta qualità, attrezzature per la videoconferenza e altre tecnologie necessarie per il proprio lavoro.

Miglioramento della produttività
Infine, lavorare in un coworking può migliorare la produttività delle imprese in crescita. Ciò è dovuto alla flessibilità, alla riduzione dei costi e all’accesso ai servizi e alle attrezzature avanzate, come discusso in precedenza. Inoltre, lavorare in un ambiente collaborativo può aumentare la motivazione e la creatività, incoraggiando gli scambi di idee e la condivisione di esperienze.

In conclusione, i coworking offrono molteplici vantaggi alle imprese in crescita. Non sorprende, quindi, che sempre più startup scelgano di lavorare in coworking. Questa soluzione può rappresentare una vera e propria rivoluzione per le imprese.

Se sei alla ricerca di uno spazio di lavoro in grado di supportare la crescita della tua impresa, contattaci!

Questa volta non lo abbiamo intervistato, bensì gli abbiamo chiesto di scrivere un articolo riguardante il mondo dei coworking.
Ecco il risultato:

I coworking sono un modello di lavoro in crescita che sta diventando sempre più popolare in tutto il mondo. Ci sono molte ragioni per cui i coworking sono considerati il modello da seguire nel futuro.

In primo luogo, i coworking offrono un ambiente di lavoro flessibile e collaborativo. Le persone possono lavorare in un ambiente condiviso con altri professionisti, creando opportunità per il networking e la condivisione delle conoscenze. Inoltre, i coworking offrono spesso una vasta gamma di servizi e strutture, come sale riunioni, sale per conferenze e sale per eventi, che possono essere utilizzate dai membri per incontri e attività professionali.

In secondo luogo, i coworking possono aiutare a ridurre i costi per le aziende e i lavoratori autonomi. Condividere uno spazio di lavoro con altri professionisti significa che le spese per l’affitto, le utenze e le attrezzature vengono divise, il che può essere molto vantaggioso per le aziende e i lavoratori autonomi che cercano di ridurre i costi.

Infine, i coworking possono aiutare a migliorare la qualità della vita lavorativa. Lavorare in un ambiente condiviso e collaborativo può aiutare a ridurre la solitudine e la monotonia che spesso accompagnano il lavoro da casa o in un ufficio isolato. Inoltre, i coworking offrono spesso un ambiente di lavoro stimolante e motivante, che può aiutare a migliorare la creatività e la produttività dei membri.

In sintesi, i coworking sono un modello di lavoro flessibile e collaborativo, che offre opportunità per il networking, la condivisione delle conoscenze e la riduzione dei costi. Inoltre, possono migliorare la qualità della vita lavorativa e aumentare la produttività.

P.S. anche l’immagine di questo articolo è stata generata da un’intelligenza artificiale!

Abbiamo intervistato ChatGPT, il nuovo sistema di intelligenza artificiale che genera risposte come se fosse un essere umano… ma lasciamo a lui le presentazioni.

SpazioTu: “Ciao, presentati ai nostri lettori che non sanno chi sei e cosa fai”

ChatGPT: “Ciao, sono ChatGPT, un grande modello di linguaggio sviluppato da OpenAI. Il mio scopo è quello di generare testo in modo autonomo in base alle informazioni che mi vengono fornite. Sono in grado di comprendere e rispondere a domande, generare descrizioni, raccontare storie e molto altro ancora. Sono qui per aiutarti con qualsiasi cosa tu abbia bisogno”

SpazioTu: “In sostanza sei un’intelligenza artificiale che risponde in base alle proprie conoscenze. Ho capito bene?”

ChatGPT: “Sì, hai capito bene. Sono un’intelligenza artificiale che utilizza il linguaggio naturale per comunicare con gli utenti e rispondere alle loro domande o eseguire le loro richieste. Utilizzo le mie conoscenze pre-acquisite e la mia capacità di comprendere il linguaggio naturale per generare risposte pertinenti e appropriate”

SpazioTu: “Allora inizio a farti delle domande più specifiche riguardanti il nostro campo. Sai cos’è un coworking?”

ChatGPT: “Sì, so cos’è un coworking. Il coworking è un concetto di lavoro condiviso in cui professionisti indipendenti, imprenditori, start-up e altri lavoratori autonomi condividono uno spazio di lavoro, attrezzature e servizi. L’idea alla base del coworking è quella di creare un ambiente di lavoro collaborativo e supportivo in cui le persone possono interagire, condividere idee e risorse e crescere professionalmente. Spesso, i coworking sono progettati per promuovere la creatività e l’innovazione e possono offrire una gamma di servizi, come sale riunioni, sale conferenze, sale relax, cucine e sale per eventi.”

SpazioTu: “Conosci per caso SpazioTu, il coworking di Cattolica?”

ChatGPT: “SpazioTu è un coworking situato a Cattolica, che offre servizi smart e spazi di lavoro arredati in un ambiente collaborativo e stimolante. Inoltre, sembra che offra flessibilità nei pagamenti, semplicità nell’organizzazione del proprio business e una reputazione migliore grazie alla relazione con la comunità degli affari di SpazioTu.”

SpazioTu: “Cosa ne pensi dell’idea di realizzare un coworking in un paese piccolo come Cattolica? Di solito queste strutture si trovano solo nelle grandi città”

ChatGPT: “L’idea di aprire un coworking in una città più piccola come Cattolica può essere una mossa interessante perché può offrire servizi e opportunità di networking a professionisti indipendenti e imprenditori che altrimenti potrebbero non averne accesso. Inoltre, un coworking in una città più piccola può creare un ambiente di lavoro collaborativo e supportivo per la comunità e incoraggiare la crescita professionale.
Per quanto riguarda la tua affermazione che “di solito queste strutture si trovano solo nelle grandi città”, è vero che la maggior parte dei coworking si trova in città più grandi, ma il numero di coworking in città e paesi più piccoli sta crescendo.”

SpazioTu: “Come hai detto tu “un coworking in una città più piccola può creare un ambiente di lavoro collaborativo”. Cosa ne pensi della community di SpazioTu?”

ChatGPT: “La community di SpazioTu offre opportunità per il networking, la condivisione delle risorse e le opportunità di crescita professionale.
Far parte di questa community crea un senso di appartenenza e supporto per i suoi membri, il che può aiutare a migliorare la loro esperienza di lavoro e la loro produttività.
Sono sicuro che SpazioTu stia lavorando per mantenere la community dinamica.”

SpazioTu: “Quali servizi potrebbe aggiungere SpazioTu per migliorare il proprio servizio e mantenere la community dinamica?”

ChatGPT: “Considerando che SpazioTu già offre una varietà di servizi come uffici, postazioni in open space, sale riunioni, sale conferenze, servizi di domiciliazione e servizio di ritiro pacchi, servizi di stampa, ci sono ancora alcune cose che potrebbe fare per migliorare il proprio servizio:

– Servizi di assistenza personale: offrire servizi di assistenza come segretariato, gestione delle email, organizzazione degli appuntamenti e altro ancora.

– Formazione e sviluppo professionale: organizzare eventi di formazione o seminari per aiutare i membri della community a sviluppare le loro abilità e conoscenze professionali.

– Servizi per la salute e il benessere: offrire servizi come palestra, massaggi, yoga, meditazione e altri per aiutare i membri a mantenere il loro benessere mentale e fisico.

Tenete conto che questi sono solo alcuni esempi dei servizi che SpazioTu potrebbe offrire, e l’importanza di ciascuno dipenderà dalle esigenze specifiche dei propri membri.”

SpazioTu: “Per quanto riguarda i servizi di networking, SpazioTu organizza una business breakfast ogni 2/3 mesi, nella quale i coworkers si incontrano e scambiano opinioni lavorative davanti ad una brioche offerta dallo staff di SpazioTu.
Oltre a questo tipo di evento, che idee ti vengono in mente da proporre legate all’incentivazione del networking?”

ChatGPT: “Sono felice di sapere che SpazioTu organizza già eventi di networking come la business breakfast, è un’ottima opportunità per i membri della community di incontrarsi e scambiare idee.
Ecco alcune altre idee che potrebbero aiutare a promuovere il networking tra i membri di SpazioTu:

– Incontri a tema: organizzare incontri mensili o trimestrali su argomenti specifici come marketing, finanza, tecnologia, ecc., in modo che i membri possano incontrarsi e discutere argomenti che li interessano e che possono aiutarli a crescere professionalmente.

– Progetti di gruppo: promuovere progetti di gruppo tra i membri della community per incoraggiare la collaborazione e lo scambio di idee.

– Speed networking: organizzare eventi di speed networking in cui i membri possono incontrarsi e scambiare informazioni di contatto in breve periodo di tempo.

– Incontri 1-to-1: incoraggiare i membri a organizzare incontri individuali per discutere di questioni specifiche o per creare opportunità di collaborazione.

– Incontri virtuali: organizzare incontri online per i membri che non possono partecipare agli incontri dal vivo, in modo da non perdere l’opportunità di network.

Ricorda che ogni community ha esigenze diverse, quindi sarebbe importante valutare quali di queste opzioni o altre potrebbero essere più pertinenti per i membri di SpazioTu e cosa potrebbe aiutare di più a incoraggiare il networking e la collaborazione tra di loro.”

SpazioTu: “Bene, ti ringrazio e, anche se in maniera tardiva, mi presento: Sono Matteo, proprio il community manager di SpazioTu. Userò questa piacevole conversazione avuta con te per creare un articolo sul nostro blog, perciò saluta i nostri lettori”

ChatGPT: “È un piacere conoscerti, Matteo. Sono felice di esserti stato utile nella tua ricerca di idee per il tuo spazio di coworking.
Saluto i lettori di SpazioTu e spero che questa conversazione abbia fornito loro informazioni utili e interessanti. Spero che possiate continuare a creare un ambiente di lavoro collaborativo e supportivo per la comunità.
In caso avessi bisogno di ulteriori informazioni o supporto, non esitate a contattarmi.”

Alla fine di questo esperimento ci troviamo sbalorditi dalla varietà di linguaggio utilizzata dall’intelligenza virtuale.

A testimonianza di ciò, alleghiamo uno Screenshot che abbiamo deciso di inserire all’ultimo. In fase di caricamento del presente articolo, abbiamo fatto l’analisi della leggibilità del testo e questi sono i risultati:

Pensate alle potenzialità di un servizio del genere su vasta scala. Se usato bene, potrebbe generare testi, dare idee innovative per la propria azienda, fare analisi di mercato e tanto altro.
Sotto un certo punto di vista è fantastico, dall’altro quasi inquietante (e pericoloso per determinati mestieri che potrebbero morire a causa di questa invenzione).

…e voi, cosa ne pensate? Vi aspettiamo sui nostri social per discuterne insieme.

Torna la Business Breakfast con una novità… Open Mic in sala conferenze!

IN COSA CONSISTE LA BUSINESS BREAKFAST?
è una colazione offerta dallo staff di SpazioTu per dare il benvenuto ai nuovi coworker e per far interagire la community, creando così collaborazioni a km 0

…E INVECE L’OPEN MIC?
Avrai la possibilità di fare una breve presentazione sulla tua attività, su un nuovo progetto o su quell’idea che tieni nel cassetto da un po’ di tempo ma che non sei sicuro che possa funzionare… potrebbe essere il momento giusto per scoprirlo!
Gli interventi saranno da prenotare per permettere uno svolgimento scorrevole e, soprattutto, piacevole.
Saranno così divisi: 4 minuti per l’esposizione (potete scegliere se farla solamente a voce o tramite video, slide e/o altro) e altri 3 per le eventuali domande.

COME PRENOTARSI?
Commentando il seguente post: https://lnkd.in/dtKfqe_X

DOVE?
La business breakfast si svolgerà a CafféTu, l’Open Mic in sala conferenze.
L’indirizzo è lo stesso: SpazioTu-Coworking Cattolica- Via del Prete 123, Cattolica

QUANDO?
Mercoledì 21 settembre alle 10.30

VI ASPETTIAMO NUMEROSI!

Continua la nostra rubrica dedicata alle serie tv a tema startup.
Oggi, prendendo un articolo di “everyeye”, andremo a scoprire la storia del fondatore di Uber.

Showtime Network ha diffuso in streaming un nuovo trailer per Super Pumped: The Battle For Uber, miniserie che racconterà la controversa scalata al potere di Uber, azienda specializzata nel settore dei trasporti a breve distanza il cui fondatore e CEO, Travis Kalanick, ha il volto carismatico di Joseph Gordon-Levitt. Nel cast anche Uma Thurman.

Nel filmato possiamo vedere come il personaggio di Kalanick sia disposto a tutto pur di arrivare al successo e far diventare la sua azienda leader del settore. Ovviamente partiranno delle indagini nei suoi confronti per i suoi metodi che coinvolgeranno anche Arianna Huffington, magnate del giornalismo digitale che qui ha il volto della Thurman.

Nel ricchissimo cast della miniserie ci saranno anche Kyle Chandler nei panni del co-fondatore Bill Gurley, Hank Azaria nei panni di Tim Cook. Inoltre anche Elisabeth Shue, Jon Bass, Bridget Gao Hollitt, Virginia Kull, Amanda Brooks, Annie Chang, Erinn Ruth, Mishka Thébaud, Babak Tafti, Darren Pettie, Noah Weisberg, Mark Gessner, Kerry Bishé, e Joel Kelley Dauten.

La miniserie con protagonista Gordon-Levitt nei panni dell’ex-CEO di Uber Travis Kalanick è basata sul libro best-seller di Mike Isaac dallo stesso nome, che racconta la storia della creazione della prolifica attività. Ci mostrerà, infatti, “la personificazione degli alti e bassi della Silicon Valley. Persino nel mezzo della rivolta radicale generata tra i confini della capitale global tech, Uber è riuscito a spiccare tanto come una meraviglia che un ammonimento, con tutte le sue battaglie interne ed esterne che hanno generato imprevedibili conseguenze”.

Lo show ideato dai co-creatori della serie Billions Brian Koppelman e David Levien sarà anche scritto e prodotto dai due, che fungeranno da showrunner assieme a Beth Schacter (Quantico, A Passo di Danza).

Fonte: everyeye.it

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La scorsa settimana vi abbiamo presentato un elenco di 10 serie tv a tema lavorativo.
Oggi entriamo nel dettaglio di quella che, tra tutte le suggerite, è la più vicina al nostro mondo: WeCrashed.

Adam Neumann, 43 anni il prossimo aprile, di origini israeliane, è il brillante co-fondatore di WeWork, la società globale di coworking che l’ha reso, tra alti e bassi, multi-milionario. Alla sua storia – vera – e al suo rapporto idilliaco con la moglie Rebekah è ispirata “WeCrashed”, la serie Apple TV+ in streaming dal 18 marzo con i primi tre episodi (a cui seguirà il rilascio dei successivi cinque, uno alla settimana, ogni venerdì). I due nella serie sono interpretati rispettivamente da Jared Leto e Anne Hathaway.
Creata da Lee Eisenberg e Drew Crevello, e diretta per i primi episodi dalla brillante coppia John Requa e Glenn Ficarra (“Crazy, Stupid, Love”, “Whisky Tango Foxtrot”, “This Is Us” serie), “WeCrashed” è un folle viaggio tra le illusioni di un uomo e la grandezza di una storia d’amore. La prima scena della serie, non a caso, è l’ultima in ordine cronologico, ovvero l’estromissione di Adam dal consiglio d’amministrazione dell’azienda e dalla sua carica di CEO nel 2019. Adam e Rebekah vivono in una bolla talmente personale e naive da non essersi accorti di ciò che stava accadendo sotto i loro occhi. Anche la loro esistenza “da ricchi” viene proposta al pubblico come qualcosa di talmente assurdo e distante dalla realtà da risultare ilare: lui che va in giro perennemente scalzo, l’obbligo da parte dei dipendenti di accoglierli in ufficio con una specifica canzone che si alza al loro passaggio, i party… sono solo alcuni degli aspetti più estremi dei due e divertenti della serie.

La trama
La storia di Adam Neumann (Jared Leto) ha inizio a New York allo scoccare dei duemila, dove è una sconosciuta mente brillante che tenta la fortuna con invenzioni di dubbia funzionalità e interesse di mercato, come le scarpe col tacco metti-togli o i vestiti per neonati con ginocchiere. L’aspetto positivo di Adam è che crede davvero in tutto ciò che fa. A un corso incontra Miguel McKelvey (Kyle Marvin) che gli offre un piccolo ripostiglio da adibire a ufficio. Lo stanzino si trova in un più ampio open space sfitto. Da lì l’idea: i due si mettono insieme e la propongono al gestore dell’edificio che, dapprima incerto, si fa convincere da Adam, grande visionario e comunicatore. Ha inizio così la storia di WeWork (inizialmente chiamato GreenDesk), ora brand globale di spazi lavorativi condivisi.

Parallelamente alle vicende di Adam come imprenditore, c’è la sua storia romantica con la moglie Rebekah (Anne Hathaway). Adam inizia una relazione con lei dopo averla conosciuta a una festa e dopo un corteggiamento serrato. I due stanno ancora insieme e hanno cinque figli all’attivo. Rebekah è l’altra metà dei fatti raccontati in “WeCrashed”, con la sua carriera come attrice, i suoi casini familiari e l’incondizionato supporto – fin da principio – al marito e alla sua visione.

Il cast
“WeCrashed”, che è basata sul noto podcast “WeCrashed: The Rise and Fall of WeWork”, deve la sua riuscita a un’ottima messa in scena, che intrattiene e mette al centro una storia di self-made imprenditoriale originale, e su un’accoppiata straordinaria di interpreti nei ruoli principali. Jared Leto, che ormai sembra abbonato a ruoli intriganti, dove serve tanta trasformazione ma anche tanto carattere, entra perfettamente nel personaggio di Neumann: visionario, geniale e svitato. Anne Hathaway è una splendida Rebekah: una donna che si scontra non solo con chi è, ma anche con ciò che gli altri vogliono che sia (prima come cugina di Gwyneth Paltrow, poi come Rebekah Neumann).

Insieme a loro nel cast ci sono Kyle Marvin nei panni di Miguel McKelvey, socio di Adam, Cricket Brown in quelli di Chloe Morgan, una delle lavoratrici WeWork che inizia a vederne i difetti, Peter Jacobson in quelli di Bob Paltrow, padre di Rebekah, e molti ancora.

Altro aspetto notevole della serie è la sua colonna sonora, carica di successi pop e indie dei duemila, che non viene mai abbassata, per caricare le atmosfere già adrenaliniche e mentalmente vulcaniche, di un ulteriore impatto.

La parabola della storia di Neumann è sorprendente e fa entrare nel racconto una forte componente di dramma (insieme alle vicende familiari di Rebekah). “WeCrashed” si concentra sulla rapidità con cui a un certo punto l’azienda inizia a perdere milioni di dollari mentre il suo fondatore fa di tutto per andare avanti, ma propone anche una critica a quel mondo del lavoro di cui Neumann si era fatto portavoce. In WeWork i lavoratori, dopo essere stati abbindolati per diverso tempo con alcol, feste e socialità, rinsaviscono capendo di vivere, più che lavorare, in una gabbia dorata con pessime condizioni economico-contrattuali, oltre che di ecosistema d’ufficio.

“WeCrashed” è una delle serie più sorprendenti viste (finora) quest’anno sia per i suoi protagonisti sia per la storia e il mondo che ricostruisce. Guardandola è impossibile non farsi venire in mente alcune sensazioni provate durante la visione di un’altra vicenda realmente accaduta, proposta per la tv e con al centro un personaggio visionario quale “Inventing Anna” (Netflix), con cui “WeCrashed” spartisce tematiche come visione del singolo e coraggio imprenditoriale, ma anche rapida ascesa e altrettanto repentino declino.

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Fonte: sorrisi.com

Negli ultimi anni i servizi di streaming si sono moltiplicati e hanno ottenuto sempre più iscrizioni.
Quasi tutti noi siamo in possesso di almeno un abbonamento tra i vari Netflix, Amazon Prime, Disney+, Now, Infinity, AppleTV e chi più ne ha più ne metta.

Quante volte, tornati a casa dopo una giornata lavorativa, accediamo al nostro account per svagarci e addentrarci in uno dei tanti mondi di fantasia proposti da queste piattaforme?

Ci sono le serie “svuota testa”, quelle Sci-Fi, quelle crime ma anche quelle che offrono spunti riflessivi per la vita quotidiana e, talvolta, anche quella lavorativa.

Ecco quindi che vi proponiamo un elenco di titoli utili a svagarsi, ma anche a riflettere sul proprio modo di ragionare e di lavorare.

1) Mad Men.
Questa serie ci porta dentro un’agenzia pubblicitaria degli anni 60.
La nascita di alcuni mestieri, quali il copywriter ed il grafico, lo sviluppo di idee creative e tanto altro in questa perla che racconta la vita all’interno di un team determinato e competitivo.

2) Inside Bill’s Brain.
Una docu-serie che mette a nudo una delle più grandi menti di sempre: Bill Gates.
Per la prima volta nella sua vita, l’imprenditore visionario si racconta davanti alle telecamere, svelando (parte) della sua storia.

3) Super Pumped
Questa serie, prodotta da Showtime, ha raccontato, nella sua prima stagione, la nascita (ed i problemi) dell’azienda Uber.
La prossima stagione, invece, racconterà il successo di un’altra società che ha rivoluzionato il nuovo millennio: Facebook.

4) StartUp
Una perla nascosta, appena rinnovata per una terza stagione, che mostra la nascita di una società di cripto-valute la quale, a causa di alcune manovre finanziare non troppo pulite, finisce nel mirino dell’FBI.

5) Halt and Catch Fire
Negli anni ’80 inizia il boom dei personal computer e dei videogiochi.
Attraverso gli occhi dei protagonisti, questa show ti permette di osservare la nascita della Silicon Valley.

6) Scissione
Quante volte capita di essere distratti sul lavoro a causa di motivi personali?
Questa serie Apple Tv+ immagina una società che, tramite un programma sperimentale, fa cancellare i ricordi personali dei dipendenti una volta che questi sono entrati in servizio.

7) The Office.
Ok, ci stiamo spostando sul campo delle serie “svuota testa”, ma la popolare sitcom creata da Ricky Gervais è sicuramente riuscita nel suo intento: ricreare un ambiente lavorativo nel quale tutti si possano ritrovare (ridendo dello stesso).
Certamente il tutto viene estremizzato, ma le avventure di Jim, Pam, Dwight, Michael e tutti gli impiegati della Dunder Mifflin, sono proprio quelle tipiche da “ufficio”.

8) Camera Café.
Sì, anche questa va presa con leggerezza, ma non possiamo negare l’importanza della macchinetta del caffè all’interno di un’azienda.
Se c’è armonia davanti ad un espresso insieme ai colleghi, si lavora meglio.
Perciò non la consigliamo certamente per l’alto livello dei contenuti (anche se le canzoni dei Pooh eseguite da Paolo Bitta sono un cult della televisione italiana) ma piuttosto per ridere di un momento sacro della giornata dell’impiegato: la pausa.

9) Il codice da un miliardo di dollari.
Una docu-serie che racconta la battaglia legale tra un gruppo di ingegneri tedeschi e Google.
Il motivo della disputa? La creazione di Google Earth. Idea rubata, a detta degli ingegneri, proprio a loro.

Dulcis in fundo…

10) WeCrashed
La nuova serie Apple Tv+, con protagonisti i divi di Hollywood Anne Hathaway e Jared Leto, ci coinvolge in maniera particolare.
Infatti, la storia narrata è quella di WeWork, uno dei coworking più famosi del nostro settore.

Nel 2019 ci eravamo posti un quesito: quale è l’età media dei nostri coworkers?
Il sondaggio aveva dato il sorprendete risultato di 45 anni. Magari era un caso dovuto alla tipologia di società che avevamo all’interno, o forse dal semplice periodo storico.
Questa settimana, visti i tanti nuovi ingressi a SpazioTu nel corso degli ultimi due anni, abbiamo deciso di ripetere l’esperimento.
L’età media non è più di 45 anni… è salita a 47!
Inoltre, analizzando le “categorie” dei lavoratori, viene fuori che la maggioranza è rappresentata dai freelance.
Cosa significa questo dato?
Che la pandemia non ha invertito il trend, bensì ha aumentato il desiderio di mettersi in gioco anche se non si è più giovanissimi e questo, di conseguenza, dimostra che l’età è solo un numero.

Negli ultimi due anni le abitudini lavorative di milioni di persone sono state stravolte per causa di forza maggiore.
La pandemia ha praticamente obbligato le aziende a concedere, e in molti casi a sperimentare per la prima volta, lo smartworking.
I pregi ed i difetti di questa metodologia lavorativa sono stati più volte analizzati da noi ma, soprattutto, dai quotidiani nazionali che hanno focalizzato l’attenzione sull’importanza dell’interazione sociale, dall’ufficio condiviso a, banalmente, la chiacchierata davanti alla macchinetta del caffè.
Adesso che ci stiamo avviando (con le dita incrociate) alla fine della pandemia, il dibattito è aperto: quale futuro per lo smartworking?
Alcune società sembrerebbero indirizzate verso una via di mezzo con la presenza in ufficio 3 volte su 5, altre al rientro totale.
Noi, nel nostro piccolo, abbiamo visto un incremento della presenza degli smartworker all’interno dei nostri uffici, arrivando ad avere un’occupazione del 95%.
D’altronde, la realtà dei coworking, appoggia la politica del lavoro agile ma favorisce l’incontro e la condivisone, il classico dei casi nei quali ci si trova in mezzo.
Nel nostro piccolo ci auguriamo che l’efficienza di questo metodo possa aver insegnato qualcosa e che il futuro sia tracciato in questa direzione, d’altra parte non smetteremo mai di credere che è l’incontro a stimolare la creatività ed il nostro motto lo testimonia: “You’ll never WORK alone”.

Diciamolo subito: siamo fortunati.
Sì, perché se abbiamo potuto introdurre il modello del “beach working” è solamente grazie alla nostra ubicazione su un territorio turistico e marittimo.
Quello che è certo è che il sistema piace e funziona.
Ma che cos’è il “beach working” ? Per spiegarlo dobbiamo tornare indietro di un anno.

Dopo due mesi di lock-down totale, nei quali in molti hanno consumato serie-tv, cantato sui balconi e riscoperto (o forse scoperto per la prima volta) l’efficienza dello smart working, SpazioTu riapre le proprie porte, adeguandosi alle nuove normative anti-covid.

La voglia di viaggiare e rilassarsi è tanta ma il lavoro che si è accumulato nei mesi precedenti non può essere trascurato.
Molti italiani, quindi, prenotano le proprie vacanze nel bel paese, portandosi appresso il proprio pc e i propri doveri.
Purtroppo però, nelle case in affitto le connessioni internet non sono presenti mentre in hotel ed in spiaggia, spesso, ci sono ma vacillano.

Ecco quindi l’idea di creare la “business summer card”, una tessera ricaricabile di validità due settimane che consente ai turisti della nostra Cattolica di utilizzare le postazioni in open-space, distanziate tra di loro come previsto dalla normativa, avendo così a disposizione un ufficio anche in vacanza.

Un tuffo al mare, un’occhiata alle mail e poi via, ci si reca a SpazioTu per smaltire il lavoro accumulato.

Il servizio è stato un successo e la quasi totalità dei nostri clienti del 2020 sono tornati da noi per poter sottoscrivere una nuova card, mentre, molti altri, ci stanno scoprendo per la prima volta in questa estate 2021.

Gli abbonamenti per le postazioni in open-space sono triplicate rispetto al 2019 e questo è soprattutto grazie alla business summer card, un servizio che ci permette di ampliare il nostro network, incontrando le più svariate attività provenienti da tutta Italia.

Lavorare in un ambiente professionale senza togliere tempo al relax e allo svago, ecco perché il “beach working” è un sistema che piace.