Una vita scandita da un metronomo a 160 bpm guida gli abitanti di Milano.
Macchine, metropolitane e autobus si mettono in marcia tutte le mattine, rispettando rigorosamente gli standard imposti dal ritmo della città.
Il capoluogo lombardo può offrire tanto dal punto di vista lavorativo, ma per un romagnolo il clima meneghino è soffocante, troppo distante dalla realtà della riviera.
Al confine tra l’Emilia-Romagna e le Marche c’è Cattolica, un paesino di 17’000 abitanti che è un po’ il simbolo della costa adriatica, non a caso la chiamano la “regina”.
Durante la stagione estiva gli abitanti si mettono tutti in moto, dagli albergatori ai bagnini, per offrire ai turisti la vacanza perfetta.
I bar diventano luogo di incontro per scambiare due chiacchiere durante la prima colazione, le spiagge delle vere e proprie famiglie ed i pub serali fanno da cornice ad episodi che diventeranno ricordi indelebili.
E allora perché non sfruttare questo clima creando uno spazio per i liberi professionisti e gli imprenditori della zona?
Ecco quindi che Milano, nonostante sia una realtà distante da quella cattolichina, dà lo spunto per un piccolo grande cambiamento: il coworking.
Uno spazio di lavoro condiviso da più persone, ognuna porta avanti la propria attività ma allo stesso tempo ha la possibilità di creare nuove collaborazioni lavorative (e non solo).
Nelle grandi città è un format già in uso da tempo e ha riscosso diverse opinioni positive.
Nella nostra zona SpazioTu è la prima realtà di coworking.
La capacità di relazionarsi dei romagnoli è ineguagliabile, perciò siamo convinti che sia un modello perfetto per Cattolica, un piccolo step per mantenere quell’identità tanto apprezzata dai turisti ed allo stesso tempo un’occasione per modernizzarsi, seguendo la scia delle grandi metropoli.